il cambiamento

IL CAMBIAMENTO

L’accettazione al cambiamento è sinonimo di resa? quando finisce la fase nella quale accettiamo ciò che siamo diventati e ciò che abbiamo intorno ed inizia il senso di “resa”?

Cosa succede all’interno del nostro corpo quando ci rendiamo conto che quei punti che credevamo fermi, in fondo, punti non lo sono mai stati? ma leggerissime linee tratteggiate disegnate con una matita? il 19 aprile di quest’anno ho avuto a che fare con la morte, era seduta accanto a me, mi guardava dritta in faccia con un ghigno malizioso mentre la macchina iniziava a prendere fuoco ed io ero immobile di fronte agli eventi nefasti che si stavano verificando.

Non era il mio momento, forse, ma è proprio questo il punto: quando è il momento giusto affinché si verifichi una determinata situazione? quando l’evento arriva a compimento ed è ora di “accoglierlo”? come si fa a capire PRIMA il verificarsi delle cose? perché questo fortuitissimo e sviluppatissimo intuito non mi lascia in pace mi fa SEMPRE e dico SEMPRE vedere le cose prima che accadano? prima degli altri? perché? perché sono costretto quotidianamente a far finta di niente di fronte a certi episodi e PERCHÈ riesco sempre meno a girarmi dall’altra parte soffrendo terribilmente per tutto ciò vedo, sento e ascolto?

PERCORSI DIVERSI

Ormai ne ho la certezza, incontriamo le persone per un determinato motivo e, SEMPRE, questo motivo ha un fine più grande di quello che ci sembra in fase iniziale, persino i più grandi tradimenti e le ferite più profonde hanno un senso di positivo nel loro essere così tremendamente dolorose.

E poi cosa succede? succede che le energie si separano, un po’ come per la fissione nucleare (alla fine è solo questione di energia), e accade quindi che i percorsi si dividono per il semplice fatto che i rispettivi compiti sono terminati.

E si, potremmo menarla ore con “è cambiato/a”, non era così, era diverso, tutte balle che ci raccontiamo per giustificare la fine delle cose: le persone sono sempre le stesse, cambia l’inclinazione del nostro sguardo, cambia la proiezione del nostro e del loro percorso, tutto qui.

E quindi, alla fine,  cosa rischia di continuare a farci star male? sempre e soltanto la stessa cosa:

LA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO.

Sempre meglio resistere si, ma a noi stessi, che altro non ci rimane.

F.

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